H2BO fra passato, presente e futuro

“Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi… è un dono. Per questo che si chiama presente

Maestro Oogway – Kung fu Panda 2008

 

Cari Amici di H2BO,

come di consuetudine approfitto delle vacanze natalizie per rivolgervi un saluto e condividere qualche riflessione sull’anno trascorso e qualche auspicio per l’anno che verrà. Sarà poi compito della Befana portare il mio messaggio alla vostra attenzione.

Guardando all’anno trascorso, possiamo essere soddisfatti constatando che il 2024 è stato, per H2BO, un anno di successo. I nostri corsi si sono riempiti di allievi, abbiamo portato al Mare un sacco di gente, abbiamo rilasciato molti brevetti e abbiamo avuto ottimi risultati sportivi. Ad oggi, i tesserati attivi di H2BO sono più di 140, impegnati in 4 differenti discipline, subacquea, apnea, apnea agonistica e hockey sub, che pratichiamo in 5 differenti impianti sportivi, Stadio Comunale, Villaggio del Fanciullo, Piscine Tanari, Spiraglio e San Giovanni in Persiceto.

Queste sono, certamente, ottime notizie, ma non dobbiamo pensare che crescere per numero di associati e per qualità di risultati sportivi, potendo contare su una discreta organizzazione, basata su regole condivise, sia garanzia sufficiente a garantirci un futuro sereno e una buona qualità della nostra vita associativa, perché, purtroppo, non è così.

Rovistando nel nostro passato, ritrovo una frase che era solito dire un nostro grande Amico e Maestro, Roberto Amadori, quando voleva alludere, con ironia, all’inevitabile insorgenza di acciacchi connessi all’avanzare dell’età: “a diventare grandi, sono cose che succedono…”.

H2BO sta diventando grande e a diventare grandi, succedono cose che dobbiamo essere capaci di individuare e imparare a gestire, altrimenti nascono i guai.

Oggi, che siamo più grandi di ieri, dobbiamo impegnarci, più che in passato, per essere artefici del nostro futuro. D’altronde, la fisica ci insegna che l’entropia, ovvero il caos, di un sistema lasciato a sé stesso tende, inesorabilmente, ad aumentare e per impedire che il disordine diventi ingovernabile e distruttivo occorre spendere molta energia.

Una vecchia ed azzeccata pubblicità degli pneumatici Pirelli recitava: “la potenza è nulla senza controllo”, quindi, volendo fare tesoro di questa perla di saggezza, dobbiamo essere consapevoli che l’energia profusa per evitare il caos deve andare tutta nella giusta direzione, altrimenti avremo fatto fatica per niente, o per avere risultati modesti.

Ma quale è la giusta direzione? Sembra evidente rispondere che la giusta direzione sia quella che porta a realizzare gli obiettivi di H2BO che, in un mondo perfetto, dovrebbero essere comuni a ciascun socio o, almeno, a tutti i membri di Staff.

Sarà così? Purtroppo, credo di no, perché, come ho già detto, in H2BO siamo in molti e tutti con pari dignità; e tutti sappiamo che condividere in molti lo stesso spazio crea contrasti, a volte anche forti, il più delle volte basati su una differente visione del contesto, su idee differenti riguardo agli obiettivi da realizzare, sul pregiudizio e su una scarsa propensione al dialogo. Diventa, quindi, molto importante, per chi opera in H2BO, condividerne i principi fondanti e qualora ci accorgessimo dell’esistenza di divergenze profonde, dovremmo avere il coraggio di metterci in discussione per trovare l’armonia d’intenti necessaria per far sì che tutti remino nella stessa direzione.

Ma, dove vuole andare H2BO?

Giova, a questo punto, spendere qualche parola per ricordare da dove siamo partiti e dove siamo ora.

H2BO è nata il 29 novembre 2005, da un gruppo di amici, che, all’osteria della Frasca, si resero conto, dopo qualche birretta, che avevano una gran voglia di continuare a insegnare la subacquea e l’apnea, nonostante il recente passato. Avevamo, infatti, appena terminato, in maniera burrascosa, una lunga, affascinante, ma conflittuale esperienza nel GSB (Gruppo Sommozzatori Bolognese) che proprio quella stessa sera aveva cessato di esistere. Nonostante la fine amara del GSB, i Soci fondatori di H2BO, fermamente credevano in quelli che ora sono i nostri valori fondanti, la mission che ci ha guidati nelle scelte future: passione per il mare e per le attività subacquee, fiducia nel metodo didattico (quello di Duilio Marcante) e amore per lo sport, da vivere in grande amicizia e nel profondo rispetto per le persone.

In quel delicato momento, mentre ci chiedevamo cosa fare e come farlo, incontrammo gli amici della squadra di Hockey subacqueo, che da poco tempo avevano fondato una associazione affiliata alla FIPSAS chiamata H2BO. Pertanto, fu naturale, logico e funzionale unire le forze all’interno della stessa associazione, piuttosto che fondarne una nuova.

Oggi sono cambiate molte cose.

Dei 23 soci fondatori del 2005, ne rimangono attivi 11.

All’epoca, l’apnea moderna era agli albori. Venivamo da una realtà didattica che utilizzava l’apnea come base formativa per trasformare l’uomo terrestre in subacqueo; pertanto, in apnea si facevano esercizi mirati a migliorare l’autocontrollo in situazioni di stress e non si ricercava una prestazione. Gli apneisti puri erano solo i cacciatori subacquei. H2BO è stata, fin da subito, desiderosa di aprirsi a nuove esperienze e fondò la sua prima squadra di apnea agonistica già nei primissimi anni di attività. Oggi, la squadra di Apnea di H2BO, auto denominata il Team 506 (in ossequio al sottomarino S506 ENRICO TOTI) è una delle più forti in Italia, con il nostro atleta di punta, Mauro Generali, che ancora una volta è stato nominato atleta dell’anno 2024! Grande Mauro, complimenti!

È bello ricordare che fu proprio per trovare un luogo adatto alla pratica dell’apnea in Mare che scoprimmo, all’Elba, Patresi e L’hotel Belmare, il luogo che da 20 anni ci ospita, con calore, per la trasferta che conclude i nostri corsi.

A quell’epoca, la didattica subacquea era la principale attività dell’associazione ed era ancora impostata su pochi corsi, lunghi e ricchi di contenuti; era un ibrido fra il sistema didattico originale, estremamente selettivo e la didattica moderna, frazionata in decine di piccoli corsi, per renderla più commerciale. Per me, ma credo anche per molti altri istruttori della vecchia guardia, insegnare la subacquea significava, e tutt’ora è così, trasferire quelle conoscenze che faticosamente avevo acquisito ad altre persone che desideravano apprenderle; in questo modo, vivo l’illusione che qualcosa di me, rimanga nel tempo. È evidente come l’approccio commerciale non si sposi granché bene con le esigenze di chi è nato e cresciuto con un’impostazione olistica come questa.

Oggi, in nome della sicurezza, ma a favore del guadagno, l’obbligo formativo certificato ha sostituito in toto l’expertise basata sull’esperienza dell’uomo e sulla reale capacità tecnica e didattica. Mal comune mezzo gaudio (o sfiga doppia, dicono alcuni) perché, questa impostazione è una piaga dei nostri tempi che non riguarda solo la subacquea, ma abbraccia, senza discriminazione, tutte le attività umane. D’altronde, pecunia non olet!

Infine, non possiamo non ricordare un’altra fastidiosa particolarità del momento attuale, la burocrazia. Oggi, la normativa che regola l’associazionismo, anche volontario e no profit, si è complicata eccezionalmente, regalandoci un carico di nuove responsabilità delle quali, almeno dal punto di vista fiscale e burocratico, non siamo nemmeno del tutto consapevoli.

Ciò detto, è chiaro ed evidente che dal 2005 ad oggi le cose sono molto cambiate e la domanda che ci siamo posti poc’anzi – ma, dove vuole andare H2BO? – non ha una risposta univoca e scontata.

Quello che non è cambiato e che ci dà la carica per continuare a coltivare la nostra passione, anche in un contesto tanto mutato, è la luce negli occhi delle persone che dopo una serata in piscina o un’immersione nel Mare, realizzano di aver imparato a fare una cosa che, prima, non sapevano fare e ne hanno subito il fascino immenso.

I have a dream

Una società fatta da persone di tutte le età che sentono di essere parte fondamentale di essa, perché ne condividono intimamente, profondamente e consapevolmente i valori fondanti.

Trovare una nuova armonia sarà la nostra sfida nel prossimo futuro, che potrà essere vinta solo da un gruppo fortemente unito, che metta davanti H2BO!

Un nostalgico Presidente,

Ferruccio Di Donato

 


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